Angelus del 23 agosto 2009
|Questa provocatoria domanda non è diretta soltanto agli ascoltatori di allora, ma raggiunge i credenti e gli uomini di ogni epoca. Anche oggi, non pochi restano "scandalizzati" davanti al paradosso della fede cristiana. L’insegnamento di Gesù sembra "duro", troppo difficile da accogliere e da mettere in pratica. C’è allora chi lo rifiuta e abbandona Cristo; c’è chi cerca di "adattarne" la parola alle mode dei tempi snaturandone il senso e il valore. "Volete andarvene anche voi?". Quest’inquietante provocazione ci risuona nel cuore ed attende da ciascuno una risposta personale; è una domanda rivolta ad ognuno di noi. Gesù non si accontenta di un’appartenenza superficiale e formale, non gli è sufficiente una prima ed entusiastica adesione; occorre, al contrario, prendere parte per tutta la vita "al suo pensare e al suo volere". SeguirLo riempie il cuore di gioia e dà senso pieno alla nostra esistenza, ma comporta difficoltà e rinunce perché molto spesso si deve andare controcorrente.
"Volete andarvene anche voi?". Alla domanda di Gesù, Pietro risponde a nome degli Apostoli, dei credenti di tutti i secoli: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (vv. 68-69). Cari fratelli e sorelle, anche noi possiamo e vogliamo ripetere in questo momento la risposta di Pietro, consapevoli certo della nostra umana fragilità, dei nostri problemi e difficoltà, ma fiduciosi nella potenza dello Spirito Santo, che si esprime e si manifesta nella comunione con Gesù. La fede è dono di Dio all’uomo ed é, al tempo stesso, libero e totale affidamento dell’uomo a Dio; la fede è docile ascolto della parola del Signore, che è "lampada" per i nostri passi e "luce" sul nostro cammino (cfr Salmo 119, 105). Se apriamo con fiducia il cuore a Cristo, se ci lasciamo conquistare da Lui, possiamo sperimentare anche noi, come per esempio il santo Curato d’Ars, che "la nostra sola felicità su questa terra è amare Dio e sapere che Lui ci ama". Chiediamo alla Vergine Maria di tenere sempre desta in noi questa fede impregnata di amore, che ha resa Lei, umile fanciulla di Nazaret, Madre di Dio e madre e modello di tutti i credenti.
Da "Avvenire" del 24 agosto 2009