60 settimana liturgica nazionale
|"La Chiesa non può mai rinunciare alla sua lotta al peccato, anche se viviamo in un tempo in cui il senso della colpa è poco avvertito e la cultura dominante spinge in un’altra direzione". Dalla Settimana liturgica nazionale, in corso a Barletta, giunge un messaggio forte in ordine al sacramento della confessione: la crisi c’è, ma non è irreversibile. Come hanno affermato tutti i relatori susseguitisi sul palco del Paladisfida Mario Borgia, che ospita i lavori, più verrà proclamato il messaggio della misericordia di Dio, maggiore sarà la possibilità di evangelizzare anche la società contemporanea. Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, ha riletto la situazione odierna alla luce della parabola del Figliol prodigo: "L’Occidente – ha detto – ha nostalgia di tornare a casa, anche se non ha ancora imboccato la via del ritorno". Per mons. Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano-Ortona, la riconciliazione e il perdono sono importanti anche per costruire una società più giusta e per favorire la salvaguardia del Creato. E a tal proposito, mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo de L’Aquila, che martedì 25 agosto, ha celebrato la Messa con i partecipanti alla Settimana nella bellissima cattedrale di Trani, ha sottolineato l’intima connessione tra il messaggio della Perdonanza celestiniana e il tema di questo incontro, che, senza il terremoto, si sarebbe dovuto tenere nella città abruzzese. I lavori sono proseguiti anche ieri, (mercoledì 26 agosto) tra interventi e celebrazioni, perché tra rito e vita non ci sia distacco, ma reciproca influenza.
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