2 novembre, giorno di meditazione e preghiera

"Mi ha tratto dalla fossa della morte, *
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia, *
ha reso sicuri i miei passi."
 La morte è  un Mistero, che da sempre ha impeganto gli uomini in riflessioni profonde.  Per il Cristiano, Essa rappresenta, l’incontro con Gesù.  Tratti dall’ufficio delle letture del giorno vi proponiamo alcuni passi per una meditazione personale:

Fratelli, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.  (1Cor 15, 12-14).


Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria?  Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? (1Cor 15, 54-55)


Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un’abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. (2 Cor 2 5,1)


Storiografia:
La commemorazione dei defunti, dovuta all’iniziativa dell’abate di Cluny, S. Odilone, nel 998, non era del tutto nuova nella Chiesa, poiché, ovunque si celebrava la festa di tutti i Santi, il giorno successivo era dedicato alla memoria di tutti i defunti. Ma il fatto che un migliaio di monasteri benedettini dipendessero da Cluny ha favorito l’ampio diffondersi della commemorazione in molte parti dell’Europa settentrionale. Poi anche a Roma, nel 1311, venne sancita ufficialmente la memoria dei defunti. (tratto da www.santiebeati.it/)
 

 

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